Pensi che salvare un bambino dal soffocamento sia impossibile?
NO se sai come fare!!

“Eravamo tutti seduti a tavola, cena finita, mi stavo alzando a sparecchiare mentre Sara si mangiava i suoi pezzetti di pera.
Ad un tratto la sento tossire, ogni volta che sento tossire qualcuno mi giro immediatamente per chiedere come sta… aspettandomi il classico “Sto bene” anche se tra un colpo di tosse e l’altro.
Ma quella sera è stato diverso, appena mi sono girata ho subito notato che l’espressione di Sara non era la solita, era in sofferenza, continuava a tossire, ma in modo compulsivo, tossiva in quel modo strano che: una mamma capisce subito che qualcosa non va.

Panico panico panico, e ora??!?!

La mia voce interiore mi ricordato che io sapevo cosa fare!
(il primo corso di disostruzione l’ho seguito nel 2013)
Che dovevo fare in fretta e bene!
Che non potevo farmi prendere dal panico!

Così senza ulteriori indugi  l’ho presa, appoggiata sulla mia gamba e mentre dicevo a mio marito di allertare i soccorsi ho iniziato a praticare le pacche interscapolari.

Secondi che sono sembrate ore.
Non sentivo neppure mio marito parlare con il 118, aspettavo solo il pianto di Sara per capire che finalmente stava respirando bene.

Non ho mai dovuto fare la 4 pacca, era un’ ostruzione parziale e il terzo colpo ha fatto vomitare Sara.
(E’ finito subito e bene, non sono mai partirti i soccorsi)

Ma quanta tremarella mi è rimasta addosso lo ricordo ancora oggi!
Appena IO ho ripreso fiato, appurato che Sara non avesse più alcun fastidio ci siamo fatti tutti insieme millemila coccole.
Potrà sembrarti banale, ma sapere cosa fare in quel momento ha fatto la differenza.” Era il 2014.

La disostruzione pediatrica è una manovra che può salvare la vita, purché eseguita correttamente. Il suo scopo è liberare le vie aree di bambini e/o neonati che abbiano ingerito accidentalmente un corpo estraneo, eventualità che può rivelarsi, nei casi peggiori, letale.
Ecco perché Piemonte Cuore Onlus, associazione nata l’1 febbraio 2014 per diffondere la cultura della defibrillazione precoce, ha lanciato il progetto “Salva Bimbi”, che prevede una serie di lezioni tenute da ostetriche, infermieri, istruttori di primo soccorso, medici, incentrate sulle manovre di disostruzione pediatrica ma anche sul soccorso in caso di arresto cardiaco, sulla corretta alimentazione e in generale sulle emergenze domestiche, al fine di rendere più sicura e sana la vita dei bambini. Il tutto corredato da un manuale realizzato dai professionisti sanitari dell’Associazione.

Tengo in modo particolare a questo argomento, e dopo aver partecipato al progetto “Salva Bimbi” ho pensato di condividere una guida sulla disostruzione pediatrica, che ti spiega passo passo come eseguirla in modo corretto.

Cos’è la manovra di disostruzione

La manovra di disostruzione serve a liberare le vie aeree di un bambino e/o neonato a cui sia andato di traverso un oggetto o un alimento, per evitarne il soffocamento.
L’ostruzione avviene nel momento in cui il corpo estraneo entra nella trachea anziché passare per l’esofago, eventualità che nei bambini fino ai 10 anni può presentarsi facilmente a causa della conicità delle loro vie aeree.L’ostruzione della trachea, nei casi peggiori, può addirittura sfociare nella morte della vittima. Ecco perché saper eseguire correttamente le manovre di disostruzione è importantissimo per tutti i genitori e per chiunque lavori con i bambini.
Fra l’altro è bene precisare che bastano pochi secondi affinché il bambino con ostruzione totale perda conoscenza, quindi l’intervento va eseguito tempestivamente senza esitazioni.

Manovra di disostruzione: quando farla

Le manovre di disostruzione vanno eseguite in modo diverso a seconda che si tratti di ostruzione parziale e totale.

In caso di ostruzione parziale, quando il bambino piange e si lamenta a causa del corpo estraneo ingerito, bisogna intervenire subito invitandolo a tossire. E solo se il problema non si risolve, è necessario procedere con le manovre di disostruzione vere e proprie.

Nell’ostruzione totale, quando il bambino non riesce a rispondere, si porta le mani alla gola e il suo volto inizia a diventare rosso-bluastro, devi praticare da subito le manovre di disostruzione, allertando i soccorsi il prima possibile.

Cosa non fare:

Non dare da bere.

Non cercare di estrarre il corpo estraneo ingerito dal bambino perché una tale manovra potrebbe bloccare le vie respiratorie in modo definitivo.

Non scuotere per i piedi il neonato.

MASSAGGIO CARDIACO NEONATO

Come fare la manovra di disostruzione ai lattanti fino ai 12 mesi

Da zero a 12 mesi di età, la manovra di disostruzione prevede i seguenti passaggi:

– afferra il neonato per la mandibola, giralo mantenendogli le gambe a cavallo del braccio. Inginocchiati affinché una delle gambe diventi il piano di appoggio.

– con la mano tienigli bene la testa, che sarà rivolta verso il basso, dagli 5 colpi energici interscapolari con via di fuga laterale

-afferragli la nuca e giralo sdraiato a pancia in su sull’altro avambraccio, esegui 5 compressioni sub-diaframmatiche tra i capezzoli, lente e profonde, con due dita

– prosegui alternando 5 colpi e 5 compressioni finché non riesci a liberarlo dal corpo estraneo.

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Nel caso in cui il neonato risulti incosciente, dovrai eseguire la rianimazione cardiopolmonare pediatrica contattando subito il servizio di emergenza, 112, e stendendo il neonato a terra. Prima di tutto verifica che il corpo estraneo si trovi in bocca, se affiorante prova ad estrarlo con un dito a uncino. Procedi eseguendo 5 respirazioni bocca-bocca (insufflazione di soccorso), quindi esegui 30 compressioni toraciche con due dita della mano, continuando ad alternarle con 2 insufflazioni, fino ad arrivo dei soccorsi o a disostruzione completata.

come fare le manovre di disostruzione

manovra di Heimlich

Come fare la manovra di disostruzione ai bambini dai 12 mesi ai 12 anni

Nei bambini dai 12 mesi ai 12 anni la manovra di disostruzione va eseguita secondo i seguenti passaggi:

– collocati alle spalle del bambino, afferralo per la mandibola e appoggialo sul tuo ginocchio a testa in giù

– effettua 5 colpi interscapolari con via di fuga laterale con la mano libera

– alterna i 5 colpi con la manovra di Heimlich. Per eseguirla correttamente rialza il bambino in piedi, posiziona le tue braccia sotto quelle del bambino e abbraccialo all’altezza dell’addome superiore.
Forma una C con il pollice e l’indice, che colleghi l’ombelico al margine inferiore dello sterno.
Forma un pugno con l’altra mano e posizionalo all’interno della C (cerca di mantenere il pollice all’interno delle altre dita per creare una superficie piana).
Stacca la prima mano e posizionala sopra a quella a pugno, effettua per 5 volte la manovra detta a cucchiaio.
(Comprimi forte contemporaneamente verso di te e verso l’alto).

– alterna ancora 5 colpi interscapolari e 5 compressioni finché la disostruzione non sarà risolta o finché il bambino non perde conoscenza.

Se le manovre non dovessero dare risultati, posiziona il bambino su un piano rigido e contatta il 112.  Esegui 5 insufflazioni di soccorso, prosegui eseguendo la rianimazione cardio-polmonare con 30 compressioni e 2 insufflazioni fino a ripresa della vittima e/o arrivo dei soccorsi.

Progetto vita: l’app che ti salva la vita

L’App Progetto Vita è un’applicazione gratuita per Apple e per Android realizzata dall’Associazione “Il cuore di Piacenza”, nata nel 1998 per promuovere la conoscenza, la prevenzione e lo studio delle patologie cardiovascolari.

L’App nasce nell’ambito di Progetto Vita, primo progetto europeo di defibrillazione precoce per la lotta contro la morte improvvisa da arresto cardiaco. Facile e gratuita, consente una volta scaricata di richiedere e fornire aiuto nei casi di emergenza cardiologica. L’App contatta infatti il 112 e la rete dei soccorritori di Progetto Vita sparsi sul territorio.
Per scaricarla è sufficiente connettersi all’AppStore per Apple o al PlayStore per Android, cliccando “progetto vita”.

Cos’è la catena pediatrica di sopravvivenza e perché è importante

La catena pediatrica di sopravvivenza descrive le fasi che rendono efficace l’insieme del soccorso in caso di pericolo di vita. Ogni fase del soccorso è infatti importantissima e se non eseguita nel modo corretto può pregiudicare tutta la catena.

La prima fase della catena pediatrica consiste nel prevenire eventuali pericoli adottando comportamenti adeguati, nel riconoscere tempestivamente la condizione di emergenza e nel dare l’allarme a chi sta intorno.

La seconda fase prevede il BLS, Basic Life Support, ovvero l’esecuzione delle manovre di rianimazione di base, che comprendono le insufflazioni di aria nei polmoni e le compressioni cardiache descritte nei paragrafi precedenti.

La terza fase consiste nel chiamare o far contattare da altri il 112 ma attenzione a non interrompere le manovre BLS in attesa dei soccorsi, bastano pochi minuti perché il cervello, in assenza di ossigeno, degeneri in modo irreversibile.

La quarta fase prevede l’impiego, se necessario, del defibrillatore, che può rivelarsi utile in molteplici casi: dall’arresto cardiaco dovuto a ostruzione totale, all’annegamento, dalla folgorazione all’infarto.

La quinta fase è il cosiddetto PALS; Pediatric Advance Life Support, (svolto dal personale di soccorso) che include la somministrazione di farmaci appositi e l’intubazione precoce per fornire ossigeno diretto al 100% in asincrono, aumentando così le possibilità di ripresa.

Come valutare lo stato di coscienza del bambino in caso di emergenza

Valutare lo stato di coscienza di un bambino durante una procedura di primo soccorso è molto importante per intervenire correttamente e fornire informazioni preziose ai soccorritori. Alcuni sintomi sono indicativi di una perdita di coscienza, fra questi la tachicardia, vertigini, stato confusionale, stordimento, incapacità di rispondere a semplici domande in modo coerente, biascicamento. In tal caso dovrai contattare immediatamente il 112 informando l’operatore sullo stato di coscienza della vittima tramite la scala di valutazione AVPU dove:
A sta per Alert (il bambino è vigile),
V sta per verbal (il bambino risponde agli stimoli verbali),
P sta per pain (il bambino reagisce allo stimolo del dolore),
U sta per unresponsive (il bambino non risponde ed è totalmente incosciente).

La perdita di coscienza può dipendere da vari fattori ed è utile comunicare agli operatori del 112 anche informazioni sull’accaduto, in modo che possano farsi un’idea più precisa delle cause. Fino all’arrivo dei soccorsi, continua a monitorare il bambino e cerca di parlargli in modo da tenerlo sveglio.

Se è incosciente e non respira, esegui 5 respirazioni artificiali (insufflazioni), 30 compressioni toraciche alternate con 2 insufflazioni.
Nei neonati con meno di un anno di età, utilizza solo due dita per le compressioni toraciche, nei bambini più grandi puoi usare una mano.
Sempre nei neonati la respirazione va eseguita nella modalità di ventilazione bocca-a-bocca-e-naso, contornando con la tua bocca sia il naso che la bocca del lattante.

Chi salva un bambino salva il mondo intero.

 

Guarda il video salvavita di Lorella Cuccarini

 

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