Farsi seguire in gravidanza dall’ostetrica, una scelta di cuore e cervello.
Sommario
Ho avuto due gravidanze una opposta all’altra, nella prima molto medicalizzata mi sono fatta seguire da un ginecologo e poi ho avuto un parto naturale in ospedale che mi ha lasciato l’amaro in bocca, mi ricorda molto la campagna fatta contro la violenza ostetrica.
E’ stata una gravidanza con tanta paura che potesse succedere qualcosa di brutto.
Durante la seconda gravidanza ho invece scelto di farmi seguire da un’ostetrica, il mio angelo Virginia che mi ha accompagnata in un bellissimo e intimo percorso fino al parto in casa di Teo.
E’ stata una gravidanza con la certezza che sarebbe andato tutto bene.
Già con la prima gravidanza volevo partorire in casa, ma non erano tutti concordi con questo mio desiderio ed io essendo in una situazione di grande fragilità emotiva non mi sentivo abbastanza forte da imporre il mio desiderio.
Alla Seconda gravidanza però non avevo più alcun dubbio, avrei partorito tra le mura di casa mia e mi sarei fatta seguire da un’ostetrica invece che dal ginecologo.
Se la gravidanza è fisiologica senza alcuna patologia particolare allora la figura perfetta per questo percorso è l’ostetrica.
Ho deciso che volevo essere seguita dall’ostetrica per vivere il più possibile la maternità in modo naturale senza le tante medicalizzazioni proposte, che non sono sempre necessarie.
Prima di scegliere l’ostetrica ho fatto più colloqui con varie professioniste, alcune nell’ambito ospedaliero dove viene offerto il servizio del parto a domicilio e alcune in ambito privato.
Ho fatto diversi incontri perché con l’ostetrica si deve subito creare quell’empatia e senso di fiducia totale le stai affidando la cosa più importante di te.
Per scegliere la mia ostetrica ho valutato bene i PRO e i CONTRO per me più importanti.
Nel caso del servizio pubblico il PRO da non sottovalutare è la gratuità delle visite mensili e la presenza durante il parto, il CONTRO è protocollo molto rigido con il rischio di non poter andare avanti nel percorso, trovandosi escluse da un momento all’altro.
La cosa che ha davvero fatto pendere l’ago della bilancia verso l’ostetrica privata è stata l’incertezza fino alla fine di poter partorire a casa, al centro del parto a domicilio mi avevano spiegato che se ci fosse stata un’altra mamma che avesse iniziato il travaglio poco prima di me, io sarei dovuta andare in ospedale. (Sia mai… non volevo proprio rischiare, io ero più che decisa a partorire a casa e dovevo essere sicura che le ostetriche sarebbero state disponibili).
Grazie all’opportunità messa a disposizione dalla Regione Piemonte di ottenere un rimborso per la spesa sostenuta del parto in casa, ho scelto di non rischiare e realizzare così il mio sogno affidandomi ad un’ostetrica privata.
Scegliere di farsi seguire in gravidanza dall’ostetrica è stata una scelta valutata con attenzione e consapevolezza.
Ricordo che ad ogni incontro conoscitivo ponevo sempre le stesse domande, quelle che più mi preoccupavano:
quali potevano essere i motivi per cui non si sarebbe potuto portare a termine il parto in casa?
come e dove si sarebbero svolte le visite?
in caso di parto difficoltoso mi avessero seguito in ospedale?
Perché ho scelto di farmi seguire dall’ostetrica
- Ho scelto di farmi seguire durante la gravidanza dall’ostetrica perché eravamo io e puntino i suoi primi pensieri appena entrava in casa, non mi sentivo solo una paziente come dal ginecologo.
- Ho scelto Virginia, l’ostetrica che più di tutte mi ha fatto sentire da subito bene, tranquilla e a mio agio.
Durante il nostro primo incontro avvenuto a casa mia davanti ad una tisana, le avevo raccontato il motivo per cui desideravo un parto in casa e tutte le mie paure, mi ha rassicurato su ogni mio dubbio, solo nel caso in cui fosse iniziato il travaglio prima della 38 settimana non avrei potuto partorire a casa, tutto il resto lo avremmo valutato insieme qualora si fosse verificato il problema.
Per darmi la sicurezza che cercavo mi spiegò che durante il travaglio in casa avrebbe allertato l’ospedale in cui avevo scelto di partorire in modo che fossero pronti ad intervenire in caso di necessità. I problemi durante il parto sono rarissimi senza che ci siano state precedentemente avvisaglie.
- Ho scelto l’ostetrica privata perché veniva a visitarmi a casa e restava a chiacchierare con noi quasi 2 ore. Ogni mese aspettavo con gioia il nostro incontro, mi misurava la pressione controllava gli esami del sangue e verificava la posizione e il battito di puntino.
- Ho scelto l’ostetrica perché con lei mi sentivo sempre sicura e tranquilla.
E quando mi vedeva più preoccupata del solito (sì se ne accorgeva lei per prima) mi faceva parlare finché non arrivavo al cuore del problema e riusciva sempre a sciogliere tutte le mie ansie, facendomi entrare in contatto con puntino e spronandomi ad avere più fiducia in me e nel mio corpo che stava cambiando.
Ho scelto l’ostetrica perché mi tranquillizzava
Sentirsi tranquille, protette, al sicuro e fidarsi ciecamente è fondamentale per le future mamme.
- Mi ha tranquillizzata quando avevo la paura di un parto prematuro (intorno a me sentivo solo parlare mamme che il secondo figlio lo avevano partorito molto prima del termine).
- Mi ha tranquillizzata quando la nausea in gravidanza non mi dava tregua e mi ha consigliato metodi naturali per sopportarla meglio.
- Mi ha tranquillizzata quando avevo paura che il tampone vaginale fosse risultato positivo allo streptococco. Mi ha spiegato nel dettaglio cosa succede se la mamma ha lo streptococco e mi ha garantito che non avrebbe pregiudicato la possibilità di partorire in casa, si dovevano solo seguire maggiori accorgimenti.
- Mi ha tranquillizzata quando prendevo un po’ troppo peso, e senza farlo diventare un problema mi ha indirizzata verso un’alimentazione più naturale e meno calorica.
- Mi ha aiutata a superare la paura dell’allattamento, con Sara avevo smesso dopo soli due mesi perché non supportata sufficientemente. Mi ha fatto leggere Latte di Mamma tutte tranne me per aiutarmi a capire che non ero sbagliata io!
- Mi ha insegnato a vocalizzare e concentrarmi durante le contrazioni, mi ha insegnato a non irrigidirmi contrastando la contrazione ma ad aprirmi e farla fluire verso il basso, mi spiegava che la contrazione è vero che è dolorosa ma utile ad avere tra le braccia puntino e allora mi diceva di parlare con lui così insieme potevamo cavalcare l’onda perfetta!
L’ostetrica che mi faceva leggere in gravidanza
Mi portava libri da leggere, ogni volta che le esponevo un dubbio lei aveva il libro giusto!
Quando le raccontavo le paure da mamma bis nei confronti di Sara, mi ha fatto leggere in gravidanza Benvenuto Fratellino.
E poi insieme a Sara ho letto :Alice e il fratellino nel pancione.
Quando stavo valutando se fare o no il Lotus Birth (lasciare il neonato attaccato alla placenta fino al suo naturale distacco) mi ha portato il libro Lotus birth: il parto integrale. Nati con… la placenta!, così per chiarirmi le idee.
Ho scelto di farlo e il mio piccolo Teo è rimasto per qualche giorno attaccato alla placenta (la sua vecchia casetta), mi ero informata sui benefici di questa pratica sul sito del Lotus birth.
Scegliere di farsi seguire in gravidanza dall’ostetrica è stata per me la decisione più bella, un’emozione unica e indimenticabile.
Perché Virginia mi ha fatto un grande dono, mi ha dato la fiducia necessaria per riuscire a compiere l’atto più naturale e stravolgente della vita di una donna, partorire.