La gioia di diventare genitori si trasforma in un piccolo incubo, per fortuna passeggero, quando il neonato piange in modo irrefrenabile scuotendo il corpicino, serrando i pugnetti e diventando rosso in volto.

Nessuno ha idea di come far passare le coliche al neonato.

Colti di sorpresa, soprattutto se si tratta del primo figlio, i genitori vivono uno stato d’ansia. Un minuto prima, il tuo bimbo sembra star bene e un minuto dopo si lascia andare disperato.

Soprattutto quando cala la sera. 

Il piccolo venendo al mondo ha vissuto un trauma, ma non è in grado di comunicare con esattezza i suoi disturbi.
Vorresti aiutarlo a ritrovare serenità, ma non riesci a calmarlo e cominci a preoccuparti trasferendo (involontariamente) il tuo stato d’animo al neonato.

Non sentirti inadeguata, è un’esperienza che viviamo tutte noi mamme.
Cerchiamo di conoscere meglio le coliche nei neonati.

Coliche del neonato: cosa sono 

Il neonatologo dell’Ospedale materno Burlo Garofolo di Trieste, Riccardo Davanzo, definisce le coliche del neonato come “contrazioni eccessive e dolorose della muscolatura involontaria della parete intestinale”, mentre Massimo Resti, direttore del reparto di Pediatria presso l’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze precisa: “Si accentuano sul finire della giornata, perché molto spesso sono dovute al ristagno di area nell’intestino, che si accumula a ogni pasto”.

La pediatra del Centro Medico Sant’Agostino di Milano, Daniela Callegari, ha spiegato invece che le coliche gassose dei neonati si manifestano già nella terza settimana: “Il neonato che soffre di coliche gassose si esprime con un pianto irritato e difficilmente sedabile, talvolta accompagnato dalla flessione degli arti inferiori e dall’emissione di aria”.

Si è certi di essere davanti ad una colica quando si verifica la regola del 3 coniata dal dottor Wessel nel 1954:

  • il lattante piange e strilla in modo inconsolabile per 3 ore al giorno
  • per più di 3 giorni a settimana
  • per almeno 3 settimane consecutive

Le due teorie sulle coliche neonatali

coliche neonatali vero o falso

 

Le coliche esistono

La prima teoria sostiene che i neonati sono soggetti a dolori addominali.

I problemi al pancino del neonato sono un dato di fatto così come che per farli passare ti ci vuole una buona dose di pazienza. Esistono due diverse correnti di pensiero sulle coliche d’aria.

Le manifestazioni quali viso paonazzo, pianto insistente, contrazione delle gambe, produzione d’aria, posizione a cucchiaio e raccolta sono troppo simili a quelle di un adulto per non portare a ritenere che si tratti del medesimo disturbo.
Secondo i pediatri, la sofferenza è provocata dalla parete intestinale che si distende con forza al passaggio di bolle d’aria. Ecco perché raccomandano di fargli fare il “ruttino” dopo le poppate ovvero espellere aria.
Le cause dell’aria nella pancia dei neonati non sono state individuate con precisione tuttavia si ritiene che si tratti di una concomitanza di fattori scatenanti.
Tra le ipotesi più plausibili: fermentazione del latte nel pancino o intolleranza al lattosio, lo zucchero contenuto nel latte, allergie ai cibi assunti dalla mamma; eccessiva deglutizione d’aria durante i pasti; flora batterica intestinale alterata; fase di adattamento dell’intestino alla nuova attività; problemi ormonali come può essere una maggior produzione di “motilina” all’origine di più frequenti contrazioni intestinali e quindi di gas; ansia dei genitori trasferita ai piccoli e f
umo passivo.

rimedi naturali per le coliche neonati

Come vedi, i motivi possono essere numerosi senza contare che il pediatra Sergio Conti Nibali dell’Associazione Culturale Pediatri avverte: “Le coliche sono un sintomo riconducibile a una miriade di problemi, ma troppo spesso tendiamo a etichettare qualsiasi disagio del neonato come colica. Non dimentichiamo che se il bambino è sano e piange, forse ha fame, vuole essere coccolato oppure ha freddo o caldo o è spaventato da qualcosa”.

Le coliche non esistono

Al contrario, la seconda teoria sostiene che le coliche addominali nei neonati non esistano: il mal di pancia è l’effetto, non la causa.

Sono state condotte numerose ricerche monitorando bambini con e senza coliche e si è scoperto che la maggior parte delle coliche non deriva da aria accumulata nell’intestino.

Questo perché si è scoperto che alcuni bambini soffrivano senza avere aria e altri che invece non piangevano pur avendo tanta aria e distensione addominale.

Inoltre, gli studiosi hanno evidenziato che le coliche esistono solo in Occidente, in Africa e in altri paesi in via di sviluppo non hanno la medesima incidenza.

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E ancora: come mai si manifestano solo nel tardo pomeriggio?

Se la colpa non è dell’aria e se il fenomeno è concentrato nei paesi industrializzati, la precedente teoria potrebbe non essere del tutto esatta. Ci sarebbe un’altra spiegazione. In passato e tutt’ora nelle culture rimaste rurali, il neonato è fasciato e tenuto stretto al corpo della mamma.
Ti sarà capitato di vedere donne africane che portano il bimbo piccolo piccolo avvolto in un pareo e a contatto sul ventre o sulle spalle: in questo modo la mamma riproduce la tranquillità, la situazione ovattata che il neonato ha vissuto per 9 mesi rendendo meno traumatico l’impatto con un vero e proprio bombardamento di suoni, colori, luci e brusii.
Inoltre il bimbo, che non è ancora dotato di movimenti propri, segue quelli della mamma in una specie di dondolio continuo.

All’opposto il lattante europeo o nordamericano trascorre ore e ore in culla, nel lettino, in carrozzine e così via ritrovandosi in posizioni rigide, a una temperatura variabile rispetto al grembo materno e con un campo visivo limitato.

A fine giornata, il neonato ha accumulato tanta tensione che scarica attraverso il pianto e la contrazione al massimo delle sue tenere forze. Non ha altro modo perché non controlla ancora il collo o la spina dorsale.

Come si manifestano le coliche nel neonato

Di solito, all’improvviso, il neonato comincia a piangere in maniera acuta. Si raggomitola su se stesso, inarca la schiena sollevando le gambe e si irrigidisce. L’emissione di gas e feci sembra produrre un sollievo passeggero.
Il disturbo è molto comune, ma devi sapere che l’intensità cambia da bambino a bambino.

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Di buono c’è che le coliche neonatali sono disturbi transitori: scompaiono alla fine del primo trimestre di vita e tu puoi tornare a una vita quasi normale recuperano il sonno perduto. (Non è vero… il sonno, continuerai a perderlo per altri motivi fino a che non sarà autonomo!).

Stai attenta a non confondere il pancino dolente con le coliche: se ogni tanto tuo figlio piange per 20 minuti e poi fa la cacca si tratta di gestione del torchio intestinale. (Ricorda che per loro sono tutte nuove sensazioni che non sanno gestire e si spaventano).

Come far passare le coliche al neonato

Abbiamo stabilito che le coliche del neonato, salvo casi eccezionali da approfondire con perizia, non sono un disturbo funzionale. Di rado corrisponde a una malattia organica dell’apparato intestinale o intolleranze alimentari. Le intense esperienze sensoriali creano uno stato di tensione ed eccitabilità che lo affatica e le coliche gassose sono il modo di esprimere lo sforzo che sta facendo per adattarsi gradualmente alla nuova esistenza.

Il sistema neurologico dei neonati (esattamente come la vista) è in via di sviluppo e ha bisogno di tempo per ritrovare l’equilibrio e il benessere precedenti.

Non a caso, dal terzo mese il bimbo smette di piangere: le informazioni smettono di essere una novità.

Massaggio anti-coliche sul pancino

Un rimedio per le coliche e il pianto del neonato, è massaggiare il pancino pieno d’aria possibilmente al buio, a temperatura costante e con rumori attenuati.
Metti una musica rilassante in sottofondo, preparati l’olio anti-colica e massaggiando il pancino usa un tono di voce molto dolce.

WELEDA Olio Per Il Pancino Per Bebè Trattamento Rilassante - 50ml.
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Ideale per attenuare le coliche del bebè; Tollerato anche da pelli molto sensibili, non unge ed è di facile assorbimento.

Come fare il massaggio anti-coliche

  • Con la mano sinistra in orizzontale passa e premi dolcemente sul pancino fino alla zona inguinale.
  • Ripeti con la destra alternando le mani.
  • Il movimento è circolare e deciso.
  • Prendi le caviglie del neonato e piegale verso la pancia in modo da aiutarlo a espellere eventuale aria dal pancino.
  • Infine appoggia sul suo basso ventre la mano destra e accarezza in senso orario facendo perno sul palmo. Stimolerai l’attività intestinale.

Fasciare il neonato per calmare le coliche

fasciare il neonato durante le coliche

Il contenimento fisico è importantissimo: serve a ricreare l’ambiente uterino che lo faceva sentire protetto. Per calmare il pianto del tuo bimbo, avvolgilo in una copertina e appoggialo sul lato del cuore in questo modo si sentirà rassicurato e ritroverà il battito cardiaco ascoltato per quasi un anno.

La fasciatura del neonato è un’antica tradizione che avvolge il tuo bebè come in un dolce abbraccio, donandogli il senso di sicurezza e il tranquillo riposo di cui ha bisogno, per fare la fasciatura sono ottime le copertine in mussola di cotone 100%, sono soffici, ideali per la pelle delicate del neonato, sono anche traspiranti permettendo al bebè di dormire tranquillamente senza il rischio di surriscaldarsi nel sonno.

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È provato che quando i genitori iniziano a utilizzare una fascia elastica o un rezobo il neonato piange molto di meno perché avrai diminuito l’eccitabilità dei suoi sensi (vista, tatto e udito).

Se pensi che le fasciature anticoliche, partendo dalla copertina in mussola siano troppo complicate per te allora ti consiglio di utilizzare una copertina per fasciare già pronta all’uso.

Come fasciare un neonato

Rispetta i suoi tempi contro le coliche.

Per il neonato è fondamentale usare il tatto. Quando lo prendi in braccio per farlo mangiare, coccolarlo, lavarlo e cambiarlo gli invii delle stimolazioni che plasmano il suo cervello in modo positivo. Accompagna i tuoi gesti con sussurri.
Ogni piccolo ha il proprio carattere, cerca di capire quali sono i suoi tempi (per il bagnetto, per la passeggiata, per la nanna, per essere circondato da estranei ed essere coccolato) e rispettali.

Non è lui che si deve adattare ai tuoi ritmi, ma tu ai suoi.

Cullare: come far passare le coliche ai neonati

cullare il neonato durante le coliche

Un altro consiglio su come calmare le coliche del neonato è cullare il neonato, ma attenzione: avanti e indietro, non lateralmente in modo da replicare lo stesso movimento di quando era nella tua pancia.
L’ideale sarebbe tenerlo su un braccio o sedersi su una sedia a dondolo.

Usa i rumori bianchi per calmare le colichette del neonato

Ho capito che i bambini non hanno bisogno di silenzio per dormire, il posto dove sono cresciuti per 9 mesi, l’utero materno è un posto rumoroso, ed è il posto dove i neonati si sentono al sicuro e si tranquillizzano, ecco che quando un neonato soffre di coliche o è particolarmente irritabile che fare con un bambino irritabile riprodurre un rumore forte e costante aiuta loro a calmarsi.

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Timer di spegnimento automatico per incrementi di 10, 20 e 30 minuti; 30 minuti al massimo per conservare la durata della batteria
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Il dispositivo sonoro shhh è stato pensato per regalare ai genitori stremati un momento di pausa, è stato progettato con tre suoni specifici che calmeranno prima il bambino e lo aiuteranno a passare da fase di tranquillità al sonno:

  • Il rumore del fare silenzio shhhhhh, per calmare il bambino agitato.
  • Il rumore del battito cardiaco, per portarlo in uno stato di calma.
  • Il rumore bianco ( Phon, ventilatore, lavatrice…) per mantenerlo addormentato.

Questi, sono i miei consigli se sei in crisi e non sai come far passare le coliche al neonato, sono le tecniche o i prodotti che mi hanno aiutata ad alleviare le coliche dei miei bambini, ma non aspettarti miracoli eh?
Perché l’unica cosa che davvero funziona è la pazienzama garantisco che tutto il resto aiuta!!

Le coliche dei neonati esistono davvero o no, come sostengono diversi pediatri il pianto non è dovuto a un problema dell’intestino.

 

Non importa se le chiami coliche neonato o se credi sia solo un eccesso di stimoli.

Quello che conta sulla base della mia esperienza è la dolcezza e la pazienza con la quale ci si approccia al neonato durante la fase acuta, con calma cerca di seguire i consigli che ti ho raccontato e se proprio ti rendi conto di essere troppo agitata e ne hai la possibilità, fallo calmare dal papà, dalla nonna o da un’amica.

Io lo facevo prendendomi il mio tempo per tornare tranquilla e potermi di nuovo dedicare a mio figlio senza caricarlo di ulteriore stress.

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